Dott Michel MALLARD, medico chirurgo, specializzato in osteopatia a Fermo. Riceve su appuntamento in: Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Fermo e Porto Sant’Elpidio.
SOMMARIO CAPITOLI
1. COS’È L’OSTEOPATIA?
2. ESISTONO 4 TIPI D’APPROCIO OSTEOPATICO
3. COSA PUÒ CURARE L’OSTEOPATIA?
4. COME SI SVOLGE UNA SEDUTA D’OSTEOPATIA?
5. QUANTE SEDUTE SONO NECESSARIE?
6. QUALE INTERVALLO RISPETTARE TRA LE SEDUTE?
7. CI SONO RISCHI?
8. CI SONO DELLE CONTROINDICAZIONI?
Osteopatia, è un termine che deriva dal greco ( osteon = ossa, pathos = sofferenza).
Nel 1874, il suo inventore, il dottor Andrew Taylor Still, voleva indicare con questo termine, che attraverso la cura delle ossa del nostro organismo, tramite la manipolazione, trovava la soluzione ad alcune situazioni di sofferenza fisica.
A. T. Still fondò il primo Collegio di Osteopatia nel 1892 negli Stati Uniti, dove è inserita tra i servizi sanitari ufficiali.
Nel 2002, venne riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In Francia, dal 2007 gli osteopati sono equiparati alle professioni sanitarie.
L’osteopatia tramite una manipolazione attenta, mira a trovare la soluzione e a ripristinare l’omeostasi corporea e lo stato di salute, riattivando le difese dell’organismo e i processi di auto-guarigione bloccati.
Il primo tipo è la manipolazione vertebrale o articolare,
ed è un fattore molto comune a un’altra disciplina di origine anglo-sassone, chiamata chiropratica.
Il paziente percepisce spesso uno scrocchio a livello dell’articolazione manipolata, ma non è obbligatorio per valutare il successo della manovra.
La seconda tecnica è chiamata “osteopatia mioterapia”.
Il suo principio fu scoperto da Lawrence Jones negli Stati Uniti, poi in Francia, il medico, Jean Polak lo sviluppò applicandolo a numerosi distretti articolari e muscolari dell’organismo.
Tecnica molto sviluppata in Francia che ha lo scopo di ristabilire la funzionalità degli organi e delle viscere, attraverso la mobilizzazione del diaframma, del viscere o dell’organo interessato.
Tecnica che ha rivoluzionato il campo della Medicina Manuale, in quanto mediante stimoli quasi impercettibili, effettuati sulle ossa del cranio e/o del sacro riesce a ristabilire la vitalità dell’organismo ed il suo equilibrio attraverso il ripristino del Movimento Respiratorio Primario.
Per estensione, la stessa tecnica può essere praticata sugli altri distretti del corpo.
Si tratta di valutare l’origine fasciale dei disturbi e nel caso di curarle con trazioni, manipolazioni e compressioni dinamiche che hanno per scopo di bilanciare le tensioni a livello delle fasce muscolari.
L’osteopatia può curare diverse patologie sia nell’adulto che nel bambino.
Esiti di distorsioni, tendinite, tenosinovite, capsulite, borsite, blocchi articolari, periartrite, mal di schiena, ecc.
Rachide cervicali: colpo di frusta, torcicollo, rigidità muscolare cervicale, artrosi cervicale, ernia del disco, protrusioni discali, nevralgia cervicobrachiale;
Rachide dorsale: dorsalgia, nevralgia intercostale;
Rachide lombo-sacrale: lombalgia, ernia del disco, protrusioni discali,sciatalgia, cruralgia, coxalgia, pubalgia;
Spalla: peri-artrite scapolo-omerale, tendinite della cuffia dei rotatori;
Gomito: epicondilite ( sindrome del tennista), epitrocleite;
Polso: sindrome del tunnel carpale;
Mano: Malattia di Dupuytrein, rizartrosi;
Anca: periartrite, coxartrosi, coxalgia;
Bacino: blocco sacro-iliaco, contrature dello muscolo psoas iliaco, piriforme e degli addutori;
Ginocchio: meniscopatie, sindrome rotuleo;
Caviglia: dolori e instabilità post distorsione;
Piede: fasciti plantari, sperone calcaneari, alluce valgo;
Patologie muscolari: fibromialgia, contratture muscolotendinose, crampi, tender points, esiti di stiramento muscolare e di contusione;
Patologie legamentose: iperlassita, esiti di trauma discorsivo o distrattivo.
attitudine scoliotica, ipercifosi, iperlordosi.
bruxismo
S.A.D.A.M. ( dolori dell’articolazione temporo-mandibolare e irradiazioni loco-regionali)
Problemi occluso posturali e ortodontici.
E consigliato di fare un trattamento osteopatico prima di iniziare una cura ortodontica.
E anche utile durante il trattamento con dispositivi odontoiatrici quali il bite.
La prima seduta dura un ora :
Il trattamento inizia con ciclo di qualche seduta; poi viene valutato il risultato.
Se la patologia è recente e non troppo grave, basta generalmente 3 a 5 sedute.
Se la patologia è cronica, un ciclo dura alcune settimane e viene ripetuto 4 volte nel corso dell’anno.
Nelle patologie acute, una seduta può essere ripetuta dopo 3 giorni.
Nelle patologie croniche, si pratica generalmente una seduta ogni 7/14 giorni.
Quando viene ben applicata, non ci sono effetti collaterali.
Nelle 48 ore successive a un trattamento si può risentire leggeri disturbi di tipo muscolare che si risolvono spontaneamente, dovuti all’adattamento dell’organismo al trattamento ricevuto.
L’osteopatia praticata da medici formati a questa discipline non presenta rischi, perché consente di recuperare uno stato di equilibrio funzionale senza causare effetti indesiderati maggiori.
La diagnosi fatta prima della manipolazione elimina i rischi; perché permette di evidenziare le controindicazioni di questa terapia.
Una volta indicata per il singolo paziente, la manipolazione viene praticata nel rispetto della regola del non-dolore e di non contrarietà di una restrizione.
Gli incidenti manipolativi sono evitati dalla dolcezza e dalla precisione della manipolazione.
E la brutalità di un gesto che può provocare un danno.
Secondo i miglioramenti ottenuti, la cura farmacologica in corso non è modificata dall’osteopata ma dal medico curante del paziente, al meno che il suo medico prescrittore sia anche l’osteopata.
Tutti gli incidenti post-manipolativi analizzati sono il fatto di non rispetto delle controindicazioni o delle regole.
Interessano, per lo più, il rachide cervicale e sono di natura vascolare (principalmente vertebro-basilari).
L’incidenza degli incidenti manipolativi è di 1 incidente per 1 a 2 milioni di manipolazioni.
Ricordiamo, a proposito di rischio, che l’osteopatia praticata a regola d’arte, rimane un terapia priva di rischi, se paragonata alle prescrizioni di anti-infiammatori che, hanno un’incidenza di mortalità, negli Stati Uniti, di 7000 all’anno e di circa 1000 all’anno in Inghilterra!
(Langman MJ. Ulcer complications associated with anti-inflammatory drug use. What is the extent of the disease burden? Pharmacoepidemiol Drug Saf 2001; 10: 13-9).
Possiamo parlare di controindicazioni che sono piuttosto delle non indicazioni:
tutte le situazioni di scompenso o d’urgenza, dove la priorità terapeutica vitale viene prima dell’osteopatia di tipo rianimazione, cura intensiva, chirurgia, ecc.
E controindicato praticare l’osteopatia senza aver praticato un atto diagnostico prima.
Per esempio, il paziente anziano o patologico può avere delle fratture senza traumatismo, quindi dopo visita medica sarà prescritta una radiografia, prima di iniziare la cura osteopatica.
Allo stesso modo, un dolore rachideo provocato bilaterale sullo stesso segmento deve far pensare ad une lesione ossea sconosciuta.
O ancora, in caso di nevralgia cervicobrachiale, intercostale, crurale o sciatica sarà necessario effettuare prima, delle indagini a scopo diagnostico, per eliminare patologie che non entrano nel campo dell’osteopatia o dove le tecniche dovranno essere adattate a non peggiorare la situazione.
L’osteopatia strutturale si evita o se è necessaria, si fa con dolcezze e cautela nel paziente anziano osteoporotico per evitare di danneggiare l’arteria vertebrale o il tronco basilare.
Le controindicazioni delle manipolazioni sono tutte le cause di fragilità osteo-articolare:
fratture, distorsioni e lussazioni recenti . La cicatrizzazione è generalmente ottenuta in 2 a 3 mesi. In caso di trauma del rachide, soprattutto cervicale, si deve valutare bene se la manipolazione presente un rischio, e nel caso non effettuarla. In caso di infortunio sul lavoro o di pratica medico-legale in corso, è meglio di aspettare la consolidazione peritale, prima di iniziare delle manipolazioni.
come la spondilodiscite infettiva.
le patologie articolari infiammatorie come per esempio la pelvi-spondilite reumatica o la poliartrite reumatoide non si manipolano in fase di riacutizzazione.
non tanto i rari sarcomi ma soprattutto le metastasi ossee o il mieloma.
per esempio un voluminoso angioma vertebrale controindica la manipolazione di questa vertebra in quanto è più fragile.
principalmente osteomalacia e osteoporosi.
insufficienza vertebro-basilare (nel caso di una vertigine provocata dalla preparazione alla manipolazione, si deve interrompere la manovra), aterosclerosi (chiedere un eco-doppler delle carotide prima della manipolazione cervicale), la cura anticoagulante è una controindicazione assoluta alle manipolazioni.
un esame neurologico accurato ( reflessi, Babinski, nistagmo,Romberg, sensibilità, forza muscolare, campo visivo sommario) deve precedere ogni manipolazione, soprattutto cervicale.
I pazienti ansiosi rischiano di sviluppare una dipendenza ossessionale della “vertebra spostata”.
I pazienti isterici o ipocondriaci che chiedono una manipolazione non indicata.
Dott. Michel Mallard
Medico chirurgo
phone: +393405023405
e-mail: m.mallard@virgilio.it
PEC: michel.mallard@fm.omceo.it
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