Per motivo deontologico, questo articolo non contiene ricette terapeutiche ma nomi di principi terapeutici che il vostro medico potrà prescrivere, se lo riterrà opportuno, sia a scopo preventivo che terapeutico.
In questo periodo di pandemia COVID-19, sento il dovere etico di comunicare un case-report non pubblicato di covid-19 non complicato di polmonite (febbre alta, tosse secca permanente, dolori diffusi, astenia fisica e mentale, anoressia con dimagrimento, perdita di gusto e dell’olfatto, tampone orofaringeo positivo per covid-19) da un soggetto maschio di 64 anni, di razza caucasica, senza patologia cronica, ne terapia in atto.
Dopo il terzo giorno di febbre alta, è stata iniziata una terapia di micoterapia antivirale.
Dal giorno dopo, la febbre era diminuita di un grado Celsius di temperatura e tutti i sintomi sono progressivamente spariti nell’arco di cinque giorni, con esito negativo del doppio tampone di controllo, effettuato quatto settimane dopo l’inizio dei sintomi.
Il paziente ha percepito un cambiamento positivo qualche ora dopo la prima dose orale della terapia.
Su un caso unico, senza studio scientifico, non si può concludere se è stato il farmaco o meno che ha provocato o aiutato la guarigione.
Però nel contesto dove diversi ospedali stanno usando con successo alcuni antivirali di sintesi anti-HIV ed altri per curare i pazienti infettati da Covid-19, mi sembrava opportuno di fare una mini-review sull’attività antivirale dei componenti di questo farmaco naturale.
Durante questi ultimi anni i mondo della ricerca farmaceutica si concentra sulle proprietà antivirali dei funghi de dei loro componenti, in particolare contro l’HIV (Singh S.B.)
Gli ingredienti di questo composto sono per capsula :
- Cordyceps sinensis micelio o Ophiocordyceps sinensis Dhong Chong Xia Cao (usato nella Medicina Tradizionale Cinese da 620 a.C.) 320 mg
- Epigallocatechin gallato (EGCG) estratta da The verde 64 mg
- Betaglucani estratti da diversi funghi medicinali :
Agaricus blazei Murril (ABM) 51 mg
Cordiceps sinensis 51 mg
Ganoderma lucidum Reishi 51 mg
Grifola frondosa Maitake 51 mg
Lentinus edodes Shiitake 51 mg
In prevenzione durante la pandemia virale, la posologia consigliata è di 1 cps mattina e sera; in terapia antivirale acuta: 3 cps ogni 8 ore.
L’assorbimento e quindi l’efficacia dei funghi medicinali sono aumentati dalla contemporanea assunzione di vitamina C (100 – 500 mg), che favorisce l’assorbimento enterico dei polisaccaridi.
Mi fermo qui sulla descrizione delle proprietà immunomodulatrice e antivirali contro i virus con involucro di questi composti sopra enunziati.
Sulla preparazione intera sopraindicata esiste un studio realizzato nel 2011, da Adotey G. et al., su 8 pazienti HIV, trattati esclusivamente con questi funghi, che ha dimostrato un aumento molto significativo dei linfociti CD4+.
Epigallocatechin Gallate, il componente principale del polifenolo del tè verde, si lega a CD4 e interferisce con il legame gp120 dell’involucro dell’HIV-1. (Kawai K. et al., Nance C.L. et al., Yamaguchi K. et al.).
Cordyceps sinensis micelio
Muller W.E. et al. hanno dimostrato che la cordicepina inibisce la replicazione virale HIV via inibizione dell’enzima revers transcriptase.
La cordymin, una protease estratta da Cordyceps inibisce la HIV-1 reverse transcriptase nei studi fatti da Wong J.H. et al.
Li F. et al hanno dimostrato dal topolino che Cordyceps sinensis micelio evita le lesione miocardiche provocate dal virus Coxsackie B3 attraverso l’induzione dell’interferone gamma e dei linfociti T regolatori.
Cordyceps ha una significativa azione inibitoria sul Virus Respiratoria Sinciziale.
Lee H.H. et al. hanno dimostrato che il Cordyceps sinensis micelio ha un effetto anti H1N1 virus dell’influenza pendemica del 2009 sui topi (peso corporeo stabile e ridotta mortalità) mediato dall’aumentata espressione di IL-12 e dal maggior numero di cellule NK.
L’estratto APS del Cordyceps militaris somministrati per via nasale dei topi ha ridotto i titoli dei virus nel liquido di lavaggio broncoalveolare dei topi infettati dal virus dell’influenza A (Ohta Y. et al.)
La cordicepina ( 3-deoxyadenosine), molecola analoga ai nucleosidi del Cordyceps sinensis micelio inibisce l’infezione da Epstein Barr Virus attraverso la soppressione della sua replicazione (Ryu E.R. Et al.). La struttura di questi nucleodi naturali è molto simile a quella di alcuni farmaci antivirali.
La terapia con Cordyceps sinensis micelio è efficace nella cura dell’asma attraverso gli effetti broncodilatatori e l’abbassamento di IgE e IL4. (Wang N.W. et al).
La terapia con Cordyceps sinensis micelio presenta alcune contro-indicazioni :
- Carenza di informazioni sulla sicurezza in caso di gravidanza, allattamento e sotto l’età di 6 anni,
- Per sicurezza, visto la presenza di derivati del coumarin in numeri funghi medicinali (Krohn K. et al.): Associazione con anti-coagulanti o anti-aggreganti perchè cordiceps potrebbe rallentare la coagulazione del sangue,
- Chirurgia : smettere di prendere cordiceps due settimane prima dell’intervento per evitare un rischio di sanguinamento
- Associazione con farmaci immunosoppressori perchè Cordiceps stimola l’immunità,
- Allergia ad uno dei suoi componenti
Non sono effetti di sovradosaggio di Cordyceps sinensis tranne nausea e diarrea che scompaiano con il proseguimento del trattamento.
Un’attenzione deve essere portata ai pazienti diabetici per adattare la loro cura perché il Cordyceps sinensis micelio ricco di polisaccaridi (beta glucani e glicoproteine) riduce l’assorbimento enterico degli zuccheri e migliora la sensibilità periferica all’insulina (Kiho T. et al.).
I beta glucani estratti da diversi funghi medicinali hanno delle proprietà antivirali ben documentati (Sobieralski K. et al.) principalmente attraverso l’attivazione degli interferoni dalla componente polisaccaridica dei beta glucani.
Gli interferoni inducono une resistenza all’attacco virale, aumentano l’attività dei macrofagi (Koh J.H. et al.) e dei lincociti T e sono in grado di inibire la replicazione virale.
Agaricus blazei Murril
Anche conosciuto come Agaricus brasiliensis o Ji Song Rong o Himematsutake o Agaricus subrufescens.
I funghi della classe Agaricomycetes hanno un’attività antivirale contro Herpes, Nilo occidentale, Influenza, HIV e Epatite virali (Teplyakova T.V. E., Kosogova T.A.).
Cardoso F.T.G.S. et al. hanno dimostrato un effetto anti herpetico HSV-1 e HSV-2 del derivato sulfatato di Agaricus brasiliensis che si lega al virus e cosi impedescice la sua adesione alle cellule. Questo principio è particolarmente studiato da un’equipe franco italiana a Torino sull’uso di nano particelle non tossiche (MUS:OT-NPS) con risultati positivi contro i virus HSV-2 e LS-VSV-G (Cagno V. et al.).
Yuminamochi E. et al. hanno evidenziato sui topi che Agaricus blazei Murrill hanno aumentato l’attivazione delle cellule Natural Killer attraverso la produzione di Interferone gamma mediata da IL-
Minari M.C. et al. hanno studiato il potenziale antivirale del polisaccaride-peptide (PLS) e del β-glucano estratti da Agaricus brasiliensis nella replicazione dell’herpesvirus bovino 1 (BoHV-1) nelle colture cellulari Hep-2. Il PLS e il β-glucano hanno inibito la replicazione del BoHV-1 interferendo con i primi eventi di penetrazione virale.
Hsu C.H. et al. hanno normalizzato i transaminasi di quattro pazienti affetti di epatite C dopo un anno di cura con Agaricus blazei Murrill.
L’estratto di Agaricus blazei Murrill è stato co-somministrato con il vaccino contro il virus dell’afta epizootica per aumentare le risposte immunitarie. (Chen L., Shao H.)
Sorimachi K. et al. hanno evidenziato in vitro che Agaricus blazei Murrill inibisce la sviluppo del virus dell’encefalia equina.
Ganoderma lucidum (Reishi)
Il ganoderma lucidum, un fungo usato nella medicina tradizionale cinese, produce polisaccaridi e triterpenoidi ossigenati con un ampio spettro di attività biologiche e funzioni farmacologiche (Shiao M.S.).
I Composti isolati di Ganoderma (ganoderone A, lucialeide B, ergosta-7,22-dien-3βolo hanno dimostrato di possedere una potente attività inibitoria contro il virus dell’herpes simplex (Niedermeyer T.H.J. et al.), confermato clinicamente da Hijikata Y. Et al.
Hijikata Y, Yamada S. hanno ridotto drasticamente il dolore e ottenuto la guarigione della lesioni di Herpes Zoster con Gadoderma lucidum su 2 pazienti. (case-report).
Due estratti del Gadoderma : il ganoderiol F e il ganodermanontriol sono risultati attivi come agenti anti HIV-1.(El-Mekkawy S. et al.). Lo stesso anno Min B.S. et al. hanno dimostrato l’azione inibitrice della spore di Gadoderma lucidum sulla protease dell’HIV-1.
Dal Gadoderma lucidum, sono stati isolate due sostanze idro solubili : Glhw e Gllw, e 8 sostanze metanolosolubili (GLLe1-8), che hanno dimostrate avere attività antivirale contro herpes simplex 1 e 2, influenza A, e vesicular stomatis virus (Eo S.-K. et al.).
Iwatsuki K. et al. et al. hanno dimostrato che 3 sostanze estratte dal Gadoderma lucidum : l’acido lucidenico P e i metil lucidenati P e Q inibiscono del 96-100% l’induzione di EBV-EA.
Kim Y-S. et al.hanno studiato le diverse sostanze anti-herpetiche isolate dal Gadoderma lucidum e suggeriscono che il polisaccarido Glhw-02 possiede la possibilità di essere nuovo agente anti-herpetico. Questo lavoro è stato confermato da Liu J. et al. nel 2004.
Li Y.-Q., Wang S.-F. Hanno dimostrato l’inibizione della replicazione del virus dell’epatite B con l’acido ganoderic, proveniente dal Ganoderma lucidum.
Grifolia frondosa (Maitake)
Il β-glucano estratto da Grifola frondosa ha avuto un effetto positivo su 35 pazienti affetti da infezione HIV. L’85% ha segnalato un maggiore senso di benessere, 20 pazienti hanno avuto un aumento di CD4+ e 10 pazienti hanno mostrato un abbassamento della carica virale (Nanba H. et al.).
Lo studio randomizzato su 32 pazienti affetti di Epatite Cronica B (contro gruppo controllo VHB non trattato). La guarigione è stata del 72% nel gruppo trattato con Grifola frondosa contro 57% nel gruppo non trattato. La seroconversione da Hbe Ag positiva a negativa è stata del 44% nel gruppo trattato contro 13% nel gruppo controllo (Wu S. et al.).
Gu C.-K. et al. hanno scoperto che la proteina GFAHP estratta di corpi fruttiferi di Grifola frondosa hanno inibito la replicazione del virus dell’Herpes Simplex di tipo 1.
Gu C.-K. et al. hanno dimostrato che Grifolia frondosa aumenta di 9 volte l’attività dell’interferone contro l’epatite cronica da HBV.
Lentinula edodes (Shiitake o Lentinus edodes)
Rincȃo V.P. et al. hanno dimostrato che gli estratti AqE, EtOHE e LeP (proteine beta glucano) del Lentinula edodes interferiscono con le le fasi iniziali della replicazione virale dell’herpes bovino tipo 1 e del poliovirus tipo 1.
La lentina, estratto polisaccaridico di shiitake blocca la replicazione virale HIV tramite la produzione di interferone che blocca la hiv1-1 reverse transcriptase (Ngai P.H.K. Suzuki H. et al., Tochikura T.S. et al., Yoshida O. et al.).
L’associazione di uno spray nasale contenente Lentinus edodedes nel mese della vaccinazione anti influenzale aumenta il tasso di IgG anti H1N1. (Zhu H. et al.)
Lentinula edodes mycelia extract (MSCE) e la lignina a basso peso molecolare (componente epatoprottetivo del Shiitake) hanno inibito l’ingresso intracellulare del virus HCV e il MSCE ha inibito la replicazione del sottogenoma dell’HCV (Matsuhisa K. et al.).
Un estratto di Lentinus edodes mycelia blocca la replicazione dell’herpes simplex virus 1 (Sarkar S . et al.).
L’estratto standardizzato AHCC di Lentinula edodes mycelia ha presentato primi risultati incoraggianti nella terapia delle infezioni da HPV (papillomavirus). Lo studio di fase 2 radomizzato, in doppio cieco è in corso (Smith J.A. et al.)
CONCLUSIONE
Questi numerosi studi evidenziano che le proprietà antivirale si ritrovano per tanti funghi, e che non hanno una specificità per un virus in particolare. Quindi è molto incoraggiante e porterebbe a pensare che possano essere utili contro il Covid-19.
Il Covid-19 ha una particolarità che concentra le ricerche attuali (Sigrist C. J. et al.) : le sue spine esterne sono fatte di integrina, proteina che li permette di aderire e poi di entrare nella cellula. Questa particolarità forte che ha il Covid-19 diventa un punto debole se arriviamo a inibirlo prima che si attacchi.
I beta glucani (polimeri di carboidrati) estratti dalla parete dei funghi medicinali potrebbero essere i candidati ideali perché hanno questa affinità per le integrine.
In fatto, il loro classico modo di funzionamento è di legarsi alle integrine dei leucociti neutrofili per attivare il sistema immunitario.
Nel caso del Covid-19, avrebbero in più la capacità di legarsi al virus e così di impedirlo di aderire alle cellule umane.
Questo fatto spiegherebbe la percezione del paziente del case-report sopra descritto, di aver sentito quasi immediatamente l’effetto della terapia, dovuto ad un abbattimento brusco dell’attacco virale, se questa ipotesi si avvera esatta.
L’uso dei funghi medicinali è libero perché sono registrati come integratori alimentari, che nel caso, tanti di loro sono veramente alimentari in alcune regioni del mondo.
Però, nell’interesse della Salute Pubblica e per la tutela dei medici e dei loro pazienti;
sarebbe molto utile la realizzazione d’uno studio randomizzato che attesti o meno la validità di alcuni funghi medicinali nella lotta, sia preventiva che curativa contro la patologia da coronavirus ed in particolare contro il covid-19.
Dott. Michel MALLARD, il 06/04/2020
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